È stato un inizio di dicembre davvero anomalo per i fratelli Martinez. La prima parte di stagione non ha restituito a Leandro, Emanuel e Gonzalo particolari momenti di gloria e così, un po’ inaspettatamente, i tre argentini si sono ritrovati tutti assieme sul mercato al momento dell’apertura delle liste. I Martinez, in accordo con le rispettive società, Felino (per Leandro ed Emanuel) e Nibbiano&Valtidone (dove militava Gonzalo), hanno ottenuto lo svincolo e cercano una nuova esperienza.
Il primo – e per ora unico – ad aver trovato una nuova sistemazione è stato il terzino sinistro Emanuel (classe ’95) che, dopo esser stato messo ai margini del progetto tecnico, ha deciso di cambiare per trovare maggiori possibilità di scendere in campo: da questa domenica lo vedremo scendere in campo con la maglia del Borgo San Donnino, che lo ha tesserato nelle ultimissime ore.
L’ipotesi di vedere a Fidenza, assieme ad Emanuel, anche il fantasista Leandro (classe ’89), così come nell’ultimo anno e mezzo al Felino, è al momento solo una suggestione. I prossimi giorni ci diranno se sarà destinata a rimanere tale o se ci saranno gli sviluppi per portare a termine la trattativa. Certo è che sarà determinante la scelta del nuovo allenatore dei biancoblù, il quale dovrà dare o meno il suo assenso. Nel frattempo Leo – che in estate era tornato a Parma dopo una breve esperienza in Argentina – è entrato nelle mire del Rolo, altre compagine di Eccellenza, ma una timida proposta è arrivata anche dal Fornovo Medesano, che però non ha un palcoscenico allettante (la Prima Categoria) da offrire.
Infine, resta alla finestra pure il centravanti Gonzalo (classe ’96), che ha rotto nei giorni scorsi con il Nibbiano&Valtidone, compagine in cui non aveva trovato il giusto ambientamento (5 presenze e 0 gol in campionato). Ex professionista con le maglie di Pro Piacenza e Siracusa, Gonzalo in estate era stato corteggiato a lungo dal Colorno, che però ha appena sistemato la squadra col colpo Malivojevic.
Per lui e per il fratello Leandro si prospettano giorni di attesa, ma col il telefono pronto a squillare da un momento all’altro.