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Parma Calcio

La Coppa Italia per ritrovare l’identità perduta

La Coppa Italia per ritrovare l’identità perduta

Per fortuna c’è la Coppa Italia (mercoledì al Tardini alle 14,30). Novanta minuti per dimenticare la “non” partita dell’Olimpico e tornare a seguire la strada tracciata a inizio stagione.

L’avversario di turno, il Cosenza di mister Occhiuzzi, attualmente dodicesimo in serie B, appare l’avversario ideale in questo momento di crisi; l’avversario idoneo per provare schemi, soluzioni tattiche e affiatamento. Per ritrovare un’identità tattica, un gioco lineare, un baricentro più alto e il tiro in porta.

Ma indipendentemente dagli aspetti tecnico-tattici, quello che conta di più è ritrovare la fame e la cattiveria agonistica che hanno contraddistinto il Parma degli ultimi anni; una condizione indispensabile prima di iniziare a sviluppare ogni altro discorso.
Il Parma è e resta un cantiere aperto, ma intanto il tempo passa e la classifica comincia ad avere il suo peso, più a livello psicologico che matematico. Quindi, gli esperimenti devono essere funzionali al progetto e non alle paure o al passato. I nuovi arrivati, i “vecchi” e i senatori devono trovare presto la quadratura del cerchio, devono formare una squadra, costruire un’identità e un carattere.

Certo, le vittorie aiutano e le sconfitte no, anche se non è sempre così, perché da una scoppola come quella di ieri a Roma si possono imparare tante cose e illuminare la strada maestra. Anche perchè dopo il Cosenza ci sarà la sfida contro il Genoa dell’ex Faggiano che ha già il sapore di uno scontro salvezza. Un’inversione di rotta è obbligatoria, subito, altrimenti il cantiere Parma rischia seriamente di entrare in crisi.

 

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