Da 111 giorni non si vedeva lo 0-0 in una partita del Parma: era il 16 dicembre e si giocava l’andata contro il Cosenza.
Quello di ieri contro il Südtirol è soltanto il 3° risultato senza alcun gol a referto nella stagione dei gialloblù (il primo, sempre nel girone di andata, si era verificato nel derby contro la Reggiana). Nel 3-0 al “Braglia”, invece, l’altra sola partita in cui Man e compagni non avevano trovato la via della rete, quando invece nelle restanti 28 il secondo miglior attacco del campionato (57 gol all’attivo come il Palermo, ma uno in meno del Venezia che gioca oggi) è sempre riuscito a segnare almeno una marcatura per partita.
Ancora più raro il fatto che quello contro il Südtirol sia stato il secondo 0 consecutivo alla casella “gol segnati”, dopo la sconfitta con il Catanzaro: un evento che non si verificava per il Parma di Pecchia da più di un anno (384 giorni, per la precisione) quando nella scorsa Serie B, il 18 marzo, i ragazzi di Pecchia vennero sconfitti dal Como per 2-0 dopo lo 0-0 di 7 giorni prima, guarda caso, proprio contro il Südtirol.
Ieri al “Druso” il Parma ha confermato le difficoltà in fase realizzativa già palesate alla scorsa giornata: per quanto anche stavolta la sfortuna si sia messa d’intralcio, non può bastare la traversa colpita da Mihaila dopo 600″, in una partita complessivamente avara di occasioni da ambo i lati. Se, infatti, è mancata incisività in fase offensiva, lo stesso non si può dire della difesa: dopo 10 partite in cui Chichizola aveva sempre subito gol (14 in questa serie), stavolta il Parma ha concesso a malapena le briciole al Südtirol riuscendo a portare a casa il 10° clean-sheet del campionato, il 6° in trasferta: solo la Cremonese, miglior difesa di B, ha più “lenzuola pulite” (7). A conferma della ritrovata solidità difensiva, le statistiche della partita in Alto Adige: lo 0.33 degli xG concessi agli altoatesini è un nonnulla, a fronte dello 0.63 registrato dai gialloblù –dato comunque basso e ancor più significativo è il fatto che il grosso della produzione offensiva sia avvenuto nel primo tempo.
Nonostante gli sforzi e i tentativi dalla panchina di Pecchia (gli ultimi 20 spregiudicati minuti con Čolak per Estévez e il subentrato Bernabé in mediana in un 4-2-4 all’arrembaggio), nella ripresa la musica non è cambiata. Non si può dire nemmeno stavolta che il Parma non ci abbia provato: i Crociati hanno giocato stabilmente nella metà campo avversaria, coi soli centrali di difesa a protezione della loro metà campo; a fine partita il baricentro medio del Parma sarà di 60 metri, contro i soli 45 del Südtirol che ha tenuto quasi tutti gli effettivi sotto la linea del pallone, a guisa di un atteggiamento tutt’altro che spregiudicato. Tuttavia, ancora una volta, sono mancati guizzi e incisività: il 65% del possesso totale del Parma è avvenuto nell’ultimo terzo di campo e, ciononostante, gli indici offensivi non differiscono molto da quelli degli avversari.
A 6 giornate dal termine i giochi non possono dirsi ancora chiusi: il Como comincia ad affacciarsi (-5 punti rispetto ai 66 della capolista) e anche Cremonese e Venezia stanno al passo dei lariani. Il torpore portato dalla primavera deve presto sparire.