Due anni fa un errore formale li aveva privati di una promozione in serie B conquistata sul campo, ma questa estate la sorte (leggi declassamenti e ritiri di altri club) ha rimesso a posto le cose, e per l'Amatori Parma Rugby è arrivato il salto di categoria.
Un passaggio al quale il club ducale vuole farsi trovare pronto, come conferma il direttore sportivo Giuseppe Buraldi: “La rosa dei giocatori che ha disputato la serie C nella passata stagione era già valida e presentava alcune punte di grande qualità; sarà comunque integrata da atleti del nostro vivaio che hanno evidenziato il loro valore nelle categorie giovanili”.
Si può intuire che il senso d’appartenenza, l’attaccamento alla maglia, al club, siano gli elementi sui quali si fonderà questa nuova esperienza. “Non acquisteremo stranieri” precisa Buraldi “Sarà una squadra italiana, giovane e quindi “bluceleste” nel vero senso della parola, per costruire le basi di un eventuale ulteriore salto di categoria”.
Non a caso l’investimento più consistente è stato fatto sul settore tecnico, mettendo alla guida della squadra un allenatore come Riaan Mey, con esperienze di Super 10, coadiuvato per i trequarti da Marco De Rossi, tecnico dell’under 18 ma anche della nazionale azzurra “Seven”. Una presenza, quest’ultima, che garantisce la continuità del percorso formativo dei recenti campioni d’Italia di categoria.
Abbiamo chiesto al tecnico Riaan Mey come pensa di risolvere eventuali problemi d’abbondanza, considerando il gruppo veramente ampio di giocatori a disposizione. “Il salto di categoria non è così semplice” sono le parole dell’allenatore sudafricano “Dal momento del raduno, fissato per il 22 agosto, effettueremo una settimana di test per verificare chi è già pronto per la serie B. Un obbiettivo per l’Amatori potrebbe essere costruire prima possibile un’altra squadra seniores che partecipi al campionato di serie C”
Ed il suo traguardo come tecnico della prima squadra? “Lavorare per arrivare più in alto possibile fin dal primo anno” ha concluso Mey “facendo crescere la squadra ma anche i singoli atleti. Chi fra i giovani ha la possibilità di puntare più in alto, magari anche al professionismo, troverà da noi l’opportunità di sviluppo”.