Tutti li vogliono, ma nessuno paga cash. E il Parma si interroga sul da farsi.
Il futuro di Cornelius (27 anni) e Inglese (29), entrambi ancora a secco di gol in campionato, è un grande dilemma. Il ritorno di Roberto D’Aversa sulla panchina crociata è sinonimo di garanzia per entrambe i giocatori, tant’è che il tecnico abruzzese avrebbe chiesto alla società di trattenerli fino a fine campionato; ma allo stesso tempo ci sono diversi club che bussano alla porta per chiedere informazioni e imbastire possibili trattative.
L’elenco della squadra italiane interessate a Cornelius e Inglese è ben assortito: il danese piace molto al Benevento che già in estate aveva provato a portarlo alla corte di Pippo Inzaghi, ma non ci riuscì perché la distanza tra domanda e offerta era incolmabile. Ora la situazione potrebbe cambiare, purché il Benevento si accolli l’obbligo di riscatto, da esercitare a giugno, fissato intorno ai 15 milioni di euro (il giocatore è di proprietà dell’Atalanta). Cifre molto importanti di questi tempi.
Discorso differente per Inglese, il quale malgrado gli infortuni e una condizione non ottimale, ha estimatori di ogni tipo, dai top club, dove andrebbe a fare la terza o quarta punta, alle squadre di metà classifica: Milan, Inter, Fiorentina, Bologna. Il problema è soprattutto di natura: il Parma lo ha riscattato dal Napoli per 22 milioni di euro e non può permettersi in lusso di “regalarlo” in prestito, o mettere a bilancio una pesante plusvalenza. Purtroppo in tempi di Covid-19 le cifre sborsate dal Parma rischiano di trasformarsi in utopia; motivo per cui, oltre alla volontà di D’Aversa, Inglese pare destinato a restare a Parma, alla ricerca della felicità perduta, del gol e di una salvezza che si sta complicando col passare delle settimane.