Il lunedì è il giorno de “il Gede risponde”, la rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico gialloblù Pietro Gedeone Carmignani, per commentare l’ultima sconfitta del Parma a Frosinone e l’intera giornata del campionato di serie A; oltre allo spareggio Italia-Svezia.
Parma sconfitto a Frosinone, è solo un problema di approccio?
“Partiamo col dire che non deve essere da Parma sbagliare l’approccio alle partite. Un tempo per uno, ma chi fa il primo generalmente vince la partita. E’ così è stato a Frosinone”.
Come si riparte dopo una sconfitta del genere?
“Si devono interrogare perché hanno fatto un primo tempo così. Non è la prima volta che capita. Le partite si preparano durante la settimana, a partire dal giorno di riposo, non negli ultimi 30 minuti o negli spogliatoi prima della gara. Dire che bisogna migliorare l’approccio è troppo semplicistico. Bisogna capire perché? Hanno sottovalutato la gara? Mancanza di concentrazione? Non credo, giocavano con una squadra forte che ti dà stimoli. D’Aversa deve capire quale è stato il problema e risolverlo, perché se si hanno di questi problemi non si vince un campionato o si arriva ai playoff. Poi c’è l’avversario che ti segna su punizione e non puoi fare niente. Sui demeriti deve metterci mano l’allenatore. Certo il buon secondo tempo fa ben sperare, è quella la strada da seguire”.
Al Parma mancano i gol del suo attaccante centrale, cioè Calaiò? Soprattutto nelle partite che contano?
“E’ naturale che per vincere devi fare gol, ma ci deve essere un equilibrio tra gol fatti e subiti. La differenza reti è leggermente a favore di chi sta davanti al Parma in classifica. Certo, un goleador che sblocca le partite fa sempre comodo, ma la verità è che in una squadra di calcio non importa chi fa gol. C’è da dire che, purtroppo, in estate il Parma aveva puntato tutto su Ceravolo e ora non c’è.
Faccio un esempio, con riferimento allo scorso campionato di serie A: Icardi è stato il bomber dell’Inter ma lo lo scorso anno i nerazzurri sono rimasti fuori dall’Europa. Questo per dire che non puoi dipendere solo da un attaccante”.
Passiamo alla serie A: tranne la Roma, tutte le grandi hanno faticato nell’ultimo turno di campionato. Perché?
“Può darsi che le grandi abbiano risentito delle fatiche di Champions ed Europa League. I calendari non sono tutti uguali, lo sostengo da tempo: se sono una squadra di bassa o centro classifica mi auguro sempre di giocare contro le grandi dopo che queste hanno giocato la Coppa. Io vorrei giocare contro Juve, Napoli, Roma dopo o prima di una gara di Coppa.
In generale le squadre che non fanno le coppe sono largamente favorite rispetto a chi le fa. L’Inter di Spalletti, infatti, può fare come il Chelsea di Conte lo scorso anno che non faceva le Coppe. Poi, certe squadre non hanno rose adeguate per giocare su due fronti. E non ultimo il problema degli infortuni: il Napoli ha perso prima Milik e ora Goulham, una grave perdita.
Anche la Juve ha sofferto contro l’ultima in classifica, ma ha vinto 2-1. Poi è naturale che quando vinci queste partite, a differenza del Napoli, puoi dire che hai qualcosa in più degli altri.
Il Toro ha messo in difficoltà un Inter poco reattiva nella prima parte della gara. Pareggio che dà morale ad un Toro determinato, che ha giocato ad armi pari. Per i nerazzurri è un’occasione persa, ma è normale non essere sempre al top della condizione psico-fisica”.
La Roma continua a crescere…
“La Roma è l’unica fuori dal coro (Coppe). Al Franchi di Firenze ha vinto la squadra più abituata a vincere. Gli attacchi hanno prevalso sulle difese, la Roma dopo le vittorie per 1-0 ha vinto più per il gioco d’attacco che quello difensivo. Per la Fiorentina è una sconfitta che ci può stare, che deve aiutarla a crescere”.
La vittoria del Milan contro il Sassuolo è solo un atto dovuto o è più di un semplice segnale di ripresa?
“La cosa importante in questo momento è fare punti. Per due settimane Montella potrà lavorare tranquillo, alla ripresa andrà a Napoli. A me sembra che la squadra si con l’allenatore, quindi inutile parlare di Gattuso e gli altri, perché così togli serenità alla squadra. Ieri ha giocato con autorità, ha fatto vedere buone cose”.
Al Genoa salta la panchina di Juric e torna Ballardini…
“Il Genoa ha giocato col cuore,ma la Sampdoria è superiore. Dispiace che vada a casa un allenatore dopo una prestazione del genere”.
La sorpresa della giornata è l’exploit del Crotone a Bologna?
“Il Bologna ha fatto bene per lunghi tratti, sembra quasi impossibile che abbia perso la partita. Ha trovato un Crotone che non si arrende mai, che lotta sempre, dimostrando che è in continua crescita. Verdi ha fatto due gol magistrali su punizione, di destro e siistro, rispondendo così alla mancata convocazione di Ventura. Il Crotone fa poco possesso palla ma cerca sempre la profondità. Risultato a sorpresa, ma ci sta”.
Come arriva la Nazionale al decisivo doppio confronto con la Svezia?
“Quando giochi un doppio confronto contro una squadra come la Svezia, solida fisicamente e moralmente, lo devi prendere con le pinze. L’Italia è favorita, perché il nostro campionato è più importante e conosciuto. Non c’è margine di errore, bisogna essere concentrato per 180 minuti. Alla fine le frecce migliore ce le ha l’Italia. Sbagliare 20 minuti possono essere fatali, anche se poi c’è il ritorno”.